L’importanza della paghetta

Per i bambini più grandicelli è importante iniziare a parlare di educazione finanziaria. E quale metodo migliore se non attraverso la paghetta?

Ricordiamo benissimo episodi, scene, frasi dette o ascoltate decenni fa, ma fatichiamo a ricordare un indirizzo che ci hanno dato ieri. Questo perché i nostri neuroni quando siamo giovani sono in grado di assorbire profondamente informazioni, notizie e conoscenze. Con il passare degli anni il nostro cervello diventa sempre meno duttile e perde man mano la capacità di memorizzare e imparare.

Per questo è fondamentale imparare alcune cose da bambini e fare un modo che queste cognizioni e competenze facciano parte di noi per tutta la vita.

Il Risparmio

Imparare da piccoli ad affrontare la gestione del denaro fa sì che la materia non sia ostica e difficile quando da adulti dovremo affrontare decisioni più importanti.

L’abitudine di accantonare per il futuro, la cura delle risorse, sono nozioni che si apprendono in famiglia quando siamo piccoli. Ci insegnano a essere meno esposti al rischio di rimanere senza soldi e ad essere meno vulnerabili finanziariamente, anche meno esposti alle truffe.

Diventa importante quindi sapere come organizzare la paghetta. Il che è utile ai ragazzi per la loro crescita, come persone e come risparmiatori.

L’educazione finanziaria è sempre più importante. E la paghetta è la più grande formazione in termine di educazione finanziaria.

Secondo un sondaggio presentato da una banca olandese, condotto su un campione di 12.000 clienti in 13 paesi europei, i bambini che ricevono una paghetta regolarmente sviluppano capacità di pianificazione finanziaria e sono meno esposti al rischio di contrarre debiti eccessivi una volta raggiunta l’età adulta. Essi sono in grado di avere un maggior controllo delle spese e hanno minori probabilità di trovarsi con il conto in rosso di coloro che da bambini non hanno goduto di questo beneficio.

Anche questo tipo di educazione ha delle regole. Seguirle scrupolosamente è importante, per i genitori perché li rende credibili e autorevoli e quindi per perseguire uno scopo educativo. Per i ragazzi il rispetto delle regole permetterà di crescere sentendosi responsabili.

Le regole

  1. Deve esserci un patto condiviso tra genitori e figli. L’erogazione deve essere periodica oppure un compenso per lo svolgimento di faccende domestiche. Oppure entrambe le situazioni insieme. Anche il raggiungimento di alcuni obiettivi, come un ottimo risultato a scuola può essere remunerato con una paghetta;
  2. Bisogna stabilire le spese che devono pagare i genitori e cosa invece debbano pagare i figli con la loro paghetta. Il confine deve essere chiaro. Ovvio che le spese più importanti saranno sostenute dai genitori, mentre l’acquisto della merendina o la pizza con gli amici sono spese che può coprire il ragazzino. Le spese con il passare degli anni saranno sempre più importanti e anche la paghetta sarà adeguata diventando una pagona;
  3. Attenzione a non formare dei bamboccioni. È fondamentale che, nel momento in cui i figli non riescano a gestire il loro budget e rimangono senza soldi prima dell’arrivo della paghetta successiva, i genitori si astengano dall’andare in soccorso dando ancora denaro – a meno di situazioni eccezionali. I ragazzi devono imparare in autonomia dai propri errori, ma se arriva sempre qualcuno ad aiutarli non imparano più;
  4. Visto che ha uno scopo educativo la paghetta non può diventare uno strumento punitivo. È bene continuare l’erogazione anche se i ragazzi sono in punizione;
  5. I ragazzi, soprattutto gli adolescenti, devono avere l’autonomia nella gestione del denaro a loro erogato. Quindi massima libertà. Tuttavia un monitoraggio periodico da parte dei genitori va bene. Questo non solo per evitare spese inutili, ma anche per condividere informazioni, indirizzare nella soluzione di spesa più conveniente e costruire una certa complicità che nella fase adolescenziale è un bene prezioso.

Queste regole possono essere revisionate periodicamente.

Altri stimoli

Una buona idea, molto stimolante, potrebbe essere di premiare il ragazzo nel caso in cui sia riuscito a non spendere tutti i soldi della paghetta, ad esempio dandogli una somma equivalente alla somma risparmiata. Se riesce a risparmiare 2 euro della paghetta settimanale otterrà altri due euro che potrà utilizzare per le spese della settimana successiva o accantonarli.

Premiare la capacità di risparmio è un bell’incentivo che spinge i ragazzi a misurare le spese e a considerare l’accantonamento per un futuro in cui servirà più denaro per spese più importanti.

Si potrebbe inoltre invitare i ragazzi a ripartire la paghetta sulla base delle diverse esigenze, ad esempio decidere di destinare metà paghetta per le spese correnti (merendine, pizza con gli amici), un terzo per le spese più importanti (vestiti o necessario per la scuola) oppure un quinto accantonarlo per il non si sa mai. Ciò insegna la pianificazione finanziaria.

 

Diventa chiaro che il denaro non è un argomento solo per i grandi ma occorre conoscerlo e prenderne confidenza già da piccoli.