Amministratori, sindaci e revisori: quali nuovi rischi patrimoniali corrono?

Il nuovo “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (Riforma Rordorf)”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 2019 modifica in modo rilevante la normativa fallimentare, introducendo l’approccio europeo al fallimento delle imprese e all’insolvenza.

L’obiettivo è di semplificare le procedure e instaurare meccanismi di preallarme e di attenuarne l’impatto. La procedura fallimentare viene sostituita dalla liquidazione giudiziale. Inoltre viene introdotta una fase di “allerta” finalizzata all’emersione precoce di crisi d’impresa per agire in modo tempestivo con misure correttive o ad una sua risoluzione assistita.

La nuova disciplina prevede procedure di allerta e di prevenzione obbligatorie che pongono l’obbligo alle aziende di dotarsi di sistemi di monitoraggio continuo degli indicatori patrimoniali, economici e finanziari.

Perciò imprenditori e organi di amministrazione dovranno dotarsi di strumenti di allerta interna in grado di far emergere per tempo eventuali segni di crisi per intervenire anzitempo. Per gli amministratori che comunicano tempestivamente le prime avvisaglie di crisi sono previste misure premiali in caso di liquidazione giudiziale. Se invece l’amministratore non ne farà tempestiva segnalazione ne risponderà con la responsabilità personale dei crediti sociali a partire dal settembre 2021 (termine che era previsto nel 2020 ma è stato spostato con il decreto Cura Italia)

Gli organi di controllo e vigilanza (collegio sindacale e revisori) dal canto loro devono verificare che gli amministratori siano dotati del sistema di allerta interno e che sia utilizzato in modo appropriato per una misurazione costante della salute dell’azienda. Devono inoltre attivare tempestivamente la procedura di allerta in caso di fondati indizi di crisi, prima nei confronti degli amministratori e, in caso di inerzia di questi, dell’Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa. Se non ne segnalano per tempo è prevista la responsabilità personale nei confronti dei creditori della società in caso di liquidazione.

 

È importante che imprenditori, amministratori, sindaci e revisori siano ben consapevoli della maggior esposizione del proprio patrimonio personale all’aggressione dei creditori della società.

Diventa indispensabile quindi affidarsi ai giusti consulenti per creare progetti di protezione preventiva del patrimonio.

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