Invecchiare bene… risparmiando!

L’articolo su The Atlantic “Bruce Springsteen e l’arte di invecchiare bene” racconta di come Bruce sia stato impressionato guardando una foto del presidente Johnson (il 36° presidente USA) e pensando che al momento dello scatto potesse aver avuto 75 anni ma accorgendosi poi che all’epoca aveva solo 55 anni. Dunque, un 73enne nel 2020 assomiglia ad un 53enne, cioè ad una persona di vent’anni in meno, vissuta nel 1935.

 

Al di là delle riflessioni basate sul buon invecchiamento fisico, morale e spirituale, mi collego all’evidenza, ormai nota, che la speranza di vita è sempre più lunga e che invecchiamo meglio dei nostri nonni. Per i più fortunati questo si tramuta anche in un rischio: il rischio di lunga vita.

Andiamo in pensione all’età di 60-70 anni ma quello che abbiamo accumulato nella nostra vita lavorativa ci dovrà bastare per i successivi 30 anni.

Siamo sicuri che stiamo risparmiando abbastanza per il nostro futuro? O pensiamo di poter fa affidamento solamente a quella che sarà la nostra, sempre più misera, pensione?

Diventa sempre più importante, fondamentale, pensare prima di tutto ad accantonare ogni mese una parte del nostro stipendio, e, solo successivamente, pensare alle spese.

Viviamo in una società basata sul consumismo, e spesso ci adeguiamo a standard di vita molto più elevati delle nostre capacità di spesa, catturati dalle mode del momento. Al riguardo vi consiglio la lettura del libro “La società signorile di massa” di Luca Ricolfi.

Soprattutto i più giovani

Ancora più fondamentale è che questo concetto sia assimilato dai più giovani, che non potranno fare affidamento alla pensione statale, ma dovranno preoccuparsi loro stessi di accumulare una somma sufficiente per far fronte alla loro terza età.

Mentre “noi” sentivamo le spalle coperte dai nostri genitori, che ci aiutavano ad acquistare la casa o a far fronte alle spese importanti della nostra vita o attività lavorativa, i nostri figli non avranno questo beneficio. Uso un generico “noi” che non riguarda tutti, ma la maggior parte delle persone che ora hanno dai 30 ai 50 anni circa.

I nostri figli, e ancora di più i figli dei nostri figli, non avranno il nostro sostegno economico, perché noi saremo occupati a racimolare i risparmi per pagare la casa di riposo o la badante.

Il ruolo della pandemia

La pandemia che ci ha afflitto quest’anno ci ha fatto aprire gli occhi. In molti si sono resi conto che dopo un mese di mancato o ridotto stipendio il conto andava in sofferenza. Altri si sono resi conto di quanto sono riusciti a risparmiare in questi mesi di ridotte uscite, al bar, al ristorante, al centro commerciale. Con la mente torno alle poche volte che, da bambini, con i nostri genitori, uscivamo a mangiare una pizza: erano occasioni rare. I nostri genitori sapevano risparmiare, noi abbiamo dimenticato come si fa.

Il virus però ci ha riportati alla realtà. Ci ha insegnato quanto importante sia risparmiare, per far fronte alle situazioni impreviste e alle spese future. E ci insegna anche che diventa facile risparmiare se si rinuncia a qualche uscita o a qualche spesa superflua.

Perciò,

Voglio fortemente sottolineare l’importanza di risparmiare. Possiamo far fronte agli imprevisti o alle nostre esigenze future di spesa solo se, quando arriva lo stipendio, per prima cosa accantoniamo una parte. E solo successivamente spendiamo quello che resta. Se facciamo il contrario non accantoneremo mai niente.

Contattaci qui per imparare ad accantonare nel modo migliore.