Risparmio e investimento

Risparmio e investimento sono spesso usati come sinonimi, ma sono due concetti completamente diversi.

È importante far emergere le caratteristiche e le differenze tra risparmio e investimento per avere una maggior consapevolezza di sé nel rapporto con i soldi.

Il tempo

La prima differenza sostanziale è di tipo temporale. Il risparmio è quella parte del nostro reddito percepito in un determinato lasso di tempo che non viene usata, ma accantonata per essere spesa in un secondo momento, per far fronte ad esigenze di breve periodo. Ad esempio metto da parte 100 euro al mese per cinque mesi perché a dicembre voglio trascorrere un fine settimana in montagna. L’investimento invece ha un orizzonte temporale diverso, si tratta di ricchezza che veicoliamo per progetti di lungo periodo.

Generazione di Valore

La seconda differenza tra risparmio e investimento è che il risparmio non genera valore. I soldi vengono lasciati fermi, per esempio in conto corrente, per essere usati in caso di necessità. Gli investimenti invece hanno proprio la funzione di accrescere la nostra ricchezza e di proteggerla.

Rischio

Una terza differenza tra risparmio e rendimento è legata alla seconda. Il risparmio infatti non presenza profili di rischio apprezzabili, mentre l’investimento prevede l’assunzione di rischi più o meno elevati sulla base degli obiettivi per l’investitore si prefigge.

Risparmiare o investire

Risparmio e investimento quindi hanno caratteristiche, funzioni e finalità diverse. Nella percezione quotidiana c’è molta confusione e la differenza non è molto chiara. Noi italiani risparmiano molto di più rispetto a quello che investiamo. La cronaca di questi giorni ci racconta che abbiamo il primato di liquidità parcheggiato in conto corrente, più di 1500 miliardi di euro.

Da una parte la preoccupazione del presente fa temere per il futuro ed induce le persone a non voler assumere rischi. Dall’altra parte pensiamo che risparmiare tanto faccia di noi dei bravi investitori, ma non è così!

Il risparmio serve per necessità di breve periodo. Si tratta di denaro che deve esser lì, pronto in qualsiasi momento, perché può succedere che si rompa la lavastoviglie, che si debba fare un esame specialistico, oppure che la macchina ci lasci a piedi. Gli investimenti non vengono usati per le emergenze, ma per progettare la creazione di valore nel tempo e per proteggere la nostra ricchezza.

Nella pratica le finalità del risparmio e degli investimenti vengono spesso fraintese. Ad esempio accumulare ingenti quantità di risparmio sul conto corrente in funzione di protezione in vista della vecchiaia è un atteggiamento che dal punto di vista di educazione finanziaria è scorretto. È come prendere l’auto per andare sotto casa a prendere un litro di latte ed andare al lavoro a piedi tutti i giorni percorrendo 50 km.

È il risparmio che deve essere a servizio degli investimenti, e non viceversa.

Il risparmio serve per imprevisti di breve periodo proprio per non essere costretti a smobilizzare progetti di lungo periodo, magari in un momento non opportuno per i mercati.

Quali le giuste proporzioni tra risparmio e investimento

Non esiste una formula magica per avere le giuste proporzioni tra quanto guadagno, quanto risparmiare e quanto investire. Ognuno crea il proprio equilibrio. Risparmiare troppo non va bene perché il risparmio subisce l’erosione dell’inflazione. E non va bene nemmeno investire tutto, è necessario avere una parte di ricchezza a disposizione per le emergenze.

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