Interventi di sostegno dell’economia

Dopo le prime notizie di contagi gli Stati hanno cominciato a varare i primi provvedimenti per cercare di arginare i contagi. Con le prime chiusure i mercati finanziari hanno cominciato a scendere. Perciò le Banche Centrali hanno iniziato a varare i primi interventi a sostegno dell’economia. Sono intervenute con alcuni strumenti di politica monetaria per far fronte alla crisi.

Questi interventi solitamente vengono messi in campo per orientare la moneta, il credito e la finanza per raggiungere obiettivi di politica economica. Gli obiettivi della politica economica sono i prezzi, l’occupazione e lo sviluppo delle aree economiche.  Possono essere raggiunti attraverso la manovra di alcune variabili monetarie, come ad esempio i tassi d’interesse o la quantità di moneta circolante.

Gli strumenti della politica monetaria vengono messi in atto dalle Banche Centrali. Esse possono operare sulla base monetaria e sul tasso di interesse. Un altro strumento è il Quantitative Easing.

Quali sono state le mosse di politica monetaria messe in atto in questi giorni?

Inizialmente le Banche Centrali hanno abbassato i tassi di interesse. Il taglio del tasso d’interesse è una politica espansiva, abbassare il costo del denaro ne favorisce la circolazione, le aziende e anche i privati sono più stimolati a chiedere nuovo denaro per fare nuovi investimenti, vengono pertanto stimolati l’offerta di moneta e i consumi.

Successivamente le Banche Centrali si sono preparate ai Quantitative Easing. Letteralmente allentamento o facilitazione quantitativa, è una misura di intervento in cui vanno ad acquistare titoli (solitamente titoli di stato) in modo da sostenere i prezzi dei bond e tenere sotto controllo i rendimenti, e anche per alleggerire le finanze e iniettare liquidità.

 

Quali altri interventi sono in atto?

Altro intervento fondamentale per cercare di risolvere questa crisi e dare respiro ai bilanci degli Stati Europei è la decisione del presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen di attivare la General Escape clause, cioè la sospensione del patto di stabilità, così il governo italiano, e tutti gli altri dell’Unione Europea, potranno mettere in campo tanto denaro quanto serve allo scopo di aiutare le imprese e il mercato del lavoro, e investire nella sanità.

Il patto di Stabilità e crescita è un accordo stipulato nel 1997 dai Paesi membri dell’Unione Europea relativamente al controllo delle politiche di bilancio pubbliche. Prevede un deficit pubblico non superiore al 3% del Pil e un debito pubblico inferiore al 60% del Pil o comunque tendente a convergere verso questo parametro.

La clausola di General Escape era stata aggiunta al patto nel 2011, successivamente alla scorsa crisi finanziaria. È solo un primo passo perché ancora non attiva aiuti nei confronti degli Stati membri, ma semplicemente li libera dai vincoli di spesa. Questo dovrebbe incentivare i singoli Paesi ad effettuare interventi di politica fiscale. Gli interventi di politica fiscale hanno come obiettivo quello di far avere denaro alle persone o alle aziende in modo da sostenere la domanda di beni e servizi.

Altre opzioni che potrebbero essere usate sono il CoronaVirus Bond, l’Euro Bond, l’utilizzo del MES (Fondo salva-Stati), quest’ultimo però ha condizioni molto dure che finora hanno tenuto lontani i governi…

Sull’altra sonda dell’Atlantico intanto si parla di Helicopter Money. Soldi che piovono dal cielo. Dalla Casa Bianca infatti arriveranno 1000 miliardi destinati ai singoli cittadini per far fronte alle spese quotidiane.

 

27.03.2020

Oggi il Congresso USA si appresta a varare un pacchetto fiscale. Notevole la rapidità con cui ha risposto alla sfida dell’emergenza economica che rischia di provocare la chiusura quasi totale in conseguenza al Corona Virus. Saranno due trilioni di dollari gli aiuti previsti, che equivalgono al 10% del PIL degli USA. Questo pacchetto di “supporto” ha come obiettivo la ripresa economica e va direttamente a imprese e famiglie.

 

02.04.2020

L’Unione Europea mette a disposizione un fondo di 100 miliardi per far fronte alle casse integrazioni di tutta Europa. Il progetto Sure fornirà “assistenza finanziaria agli Stati per fronteggiare l’aumento della spesa per preservare l’occupazione”. L’importo equivale a l’1% del PIL della zona.

 

Vi terremo aggiornati sui prossimi sviluppi.

 

 

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