#andràtuttobene

Cosa sta succedendo?

Finché il virus era in Cina vivevamo ancora nella normalità, pensando che la cosa non ci riguardasse, ma il mondo è diventato piccolo e il virus, molto contagioso, è arrivato velocemente in Europa e negli Stati Uniti. Nel periodo pre Corona Virus la bassa volatilità ingannava gli investitori che riempivano i portafogli di azionari e titoli rischiosi. Le prime notizie fanno preoccupare gli investitori che cominciano a vendere le loro posizioni. Queste vendite di massa fanno aumentare la volatilità degli indici che a sua volta fa scattare gli algoritmi e le vendite automatiche (stop-loss) che quindi fanno scattare un corto circuito.

I forti cali delle borse di questi giorni non sono tanto dettati dai fondamentali, quanto dal più grande shock sul VaR dai tempi della Lehman. (se non vi ricordate cos’è il VaR rileggete l’articolo Cos’è il rischio finanziario)

Quali sono i fondamentali?

Prima del Corona Virus, perché lo spartiacque lo fa il 20 febbraio, quanto a Codogno è stato trovato il primo contagiato, i dati sull’occupazione in Italia erano i migliori dal 2008 e la disoccupazione in calo. Anche la produzione industriale dell’Eurozona era in aumento e USA e Cina stavano firmando un accordo per allentare le tensioni commerciali. La miglior performance tra le principali economie dell’Eurozona era stata quella italiana. Le notizie erano quindi buone, notizie di crescita a livello nazionale e internazionale.

Cosa succede in queste giornate?

Da inizio anno il listino italiano è calato del 36%, abbiamo visto un -11,7% lunedì, -16,9% giovedì. Eppure queste giornate negative non si differenziano da altri momenti di panic selling che periodicamente si presentano sui mercati. Inizialmente c’è la sorpresa, poi paura e panico. Queste emozioni provocano irrazionalità negli investitori che smobilizzano le posizioni registrando significative perdite. Questa volta però viene toccato da vicino, perché viene messo in discussione il bene più importante che possiede: la salute. Per questo si è scatenato maggior panico sui mercati.

Quali sono le buone notizie?

Se guardiamo al passato, i maggiori ribassi in borsa sono stati seguiti da forti rialzi.

E se vi sembra che “Questa volta è diverso!” pensate quando nel 2008 con la crisi dei mutui sono fallite le banche, non era mai successa una cosa così, era diverso! Oppure quella volta che nel 2001 le Torri gemelle sono state colpite dall’attentato terroristico ed eravamo sull’orlo di una guerra mondiale, non era mai successa una cosa così, quella volta era diversa! Potremmo tornare ancora più indietro, ma voglio darvi le buone notizie:

 

  • Tra il settembre 2000 e il settembre del 2002 (scoppio della bolla internet e attentato alle Torri Gemelle) l’indice americano S&P 500 è sceso per 25 mesi per poi recuperare il 110% nei cinque anni successivi.
  • Tra l’ottobre del 2007 e il marzo del 2009 che segna la crisi bancaria, con la crisi dei mutui subprime e il fallimento della Lehman Brothers lo stesso indice subì 18 mesi di ribassi e una perdita del 52%. Nei successivi 5 anni ebbe un recupero del 255%.
  • E via dicendo con gli altri crolli e gli altri periodi di recupero successivo.

 

Affidarsi ad un consulente

Per capire cosa è meglio fare in momenti come questo, entra in gioco il Consulente Finanziario. E il suo compito è proprio quello di gestire l’emotività del cliente facendo in modo che, preso dal panico, non decida di liquidare, ma riportandolo a pensare in modo obiettivo. Il consulente quindi, in questo momento diventa un po’ psicologo e il rapporto investitore-consulente diventa fondamentale.

Il consulente bravo ormai conosce bene quali sono le emozioni che i mercati provocano, e nel momento in cui avevate iniziato ad investire, vi aveva già valutato e avevate costruito insieme un portafoglio sulla base delle vostre esigenze. Quando, qualche mese fa, vedevate la borsa salire e volevate investire di più o aggiungere azionario nel portafoglio perché “Le cose vanno bene adesso, bisogna acquistare!” il consulente era entrato in gioco tenendovi a freno e anzi cominciando a ridurre l’azionario, ben consapevole che prima o poi sarebbe arrivato questo momento.

Sapete ora che momento è questo? Il momento di fare quello che volevate fare qualche mese fa… iniziare ad acquistare azionario!

 

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